La prima immagine di Gerusalemme
Read MoreWorkshop di fotografia a Matera dal 21 al 24 Ottobre
Un appassionato si iscrive ad un workshop di fotografia per imparare a fotografare o per scoprire nuovi posti? Matera in ogni caso accontenta chiunque: eletta Capitale Europea della Cultura nel 2019, trasuda storia da ogni pietra.
Da Pasolini a Mel Gibson fino al recente Ben Hur con Morgan Freeman moltissime produzioni scelgono questa città per il fascino che vi si respira.
E noi avremo la fortuna di entrare immediatamente in sintonia con Matera cominciando il workshop a Casa Noha grazie all'ospitalità del Fai: in questa dimora donata al Fondo Ambiente ed ora vera porta di accesso all'anima di Matera, faremo base per il corso e da qui partiremo per esplorare fotograficamente i Sassi e il territorio limitrofo, dalle Murge con le sue incredibili chiese rupestri fino al paesaggio super fotogenico della campagna lucana che attraverseremo al tramonto per raggiungere Craco, uno dei sei paesi abbandonati più belli d'Italia.
Il workshop si svolgerà con modalità didattica particolari, affrontando temi diversi tarati su ogni partecipante e tutti avranno a disposizione il master ed i tutor per sessioni personalizzate.
L'inizio lavori è alle 10 del mattino di Venerdì 21 Ottobre a Casa Noha, la proiezione finale dei lavori dei partecipanti sarà Domenica sera in un bellissimo jazzo, antica fattoria oggi centro di accoglienza del Parco della Murgia. Lunedì mattina ancora fotografia nei Sassi e nel pomeriggio fine lavori e rientro.
Il Workshop è pensato per poche persone con un master fotografo e due tutor in modo che tutti siano costantemente seguiti ed assistiti per la massima soddisfazione dei partecipanti (e nostra: amiamo condividere l'esperienza maturata in anni di workshop con Nikon School ed è importante vedere progredire gli amici che fotografano con noi).
Matera è...molto lontana ma i collegamenti sono ottimi, economici e veloci. Si arriva all'aereporto di Bari da qualunque città del nord con abbondanza di orari e costi intorno ai 50 Euro andata e ritorno. Da Bari c'è l'imbarazzo della scelta tra treni e autobus diretti aeroporto-Matera.
COMPILA IL FORM PER IL PROGRAMMA DETTAGLIATO
(non è un impegno ma un semplice modo per capire se è il corso giusto per te!)
Il workshop costa 390 euro
COMPRENDE
- assistenza continua del master fotografo
- un tutor ogni 3 partecipanti
- dispense ed esercizi personalizzati
- un incontro personale/lettura portfolio con il master
- gilet tecnico ufficiale Montura "CTPROJECT"
- gadget
- trasporto in pulmino 9 posti per le escursioni per chi non ha auto
- assicurazione di viaggio
NON COMPRENDE
- viaggi da e per Matera
- entrate eventuali a Musei
- pasti
- pernottamenti
La Gallery con le immagini dei partecipanti all'edizione 2015
Una regata a Levante
Le immagini del Trofeo San Giorgio organizzato dalla Riviera del Levante, l'associazione dei comuni che coprono la costa tra Chiavari e Levanto.
Anteprima SCIACCHETRAIL!
In attesa dei tantissimi ritratti a (quasi) tutti i partecipanti di Sciacchetrail 2016 un piccolo assaggio per smorzare l'attesa
Diventa fotografo ufficiale di Schiacchetrail 2016: workshop di fotografia sportiva alle Cinque Terre
STAGE DI FOTOGRAFIA SPORTIVA
Che ne diresti di due giorni alle Cinque Terre con lo staff di Schiacchetrail 2016 per provare l'ebrezza di fare il fotografo ufficiale della manifestazione?
E magari provare a vendere le tue immagini?!?
CHI: il corso è tenuto da DAVIDE MARCESINI, professionista e fotografo ufficiale dell'evento
COSA: una giornata di approfondimento sulla fotografia sportiva + una giornata di reportage come fotografo ufficiale della gara
QUANDO: 18-20 MARZO.
VENERDI 18 CHI VIENE DA LONTANO HA GIA' LA POSSIBILITA' DI ESSERE OSPITATO.
SABATO 19 AL MATTINO PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA, TEORIA SULLA FOTO SPORTIVA, SCELTA DELLE IMPOSTAZIONI IN MACCHINA, SCELTA DEL MOMENTO DECISIVO, LO SFONDO, USO DEL FLASH IN OUTDOOR. NEL POMERIGGIO SOPRALLUOGHI SUL PERCORSO, CONSIGLI E PRIME OCCASIONI DI REPORTAGE AL MINISCIACCHETRAIL.
DOMENICA 20: ORE 6.30 PARTENZA GARA, ORE 12.30 PRIMI ARRIVI PREVISTI- ORE 15.30 PREMIAZIONI E PASTA PARTY - A SEGUIRE CONCLUSIONE E PARTENZA
DOVE: LA NOSTRA BASE E' CORNIGLIA, LA GARA PARTE DA MONTEROSSO E PERCORRE TUTTE LE CINQUE TERRE
PERCHE': La fotografia sportiva è affascinante, la fotografia sportiva in uno scenario come le Cinque Terre ancora di più! Avrai non solo l'opportunità di conoscere come lavora un professionista, ma potrai il giorno seguente metterti realmente alla prova in un evento speciale. Ospite del Parco Nazionale e dello staff di Sciacchetrail. Per un costo che (se sarai bravo!) potresti recuperare vendendo le foto della gara.
Sciacchetrail è una spettacolare gara di corsa in montagna... al mare, sui sentieri a picco del Parco Nazionale delle Cinque Terre. Il livello di partecipazione è elevatissimo, sportivi da tutto il mondo, nazionali italiani e appassionati di ogni genere. Si unisce l'aspetto più competitivo al fascino di un territorio incontaminato: lo sfondo della gara permette di creare immagini impressionanti con gli atleti che corrono tra le vigne e si stagliano sul blu del mare.
Con Sciacchetrail, di cui sono fotografo ufficiale, e Areadomani, scuola di fotografia professionale a Genova, è nata l'idea di coinvolgere altri appassionati di fotografia sportiva e dare loro la possibilità di sentirsi parte dell'organizzazione: staremo due giorni a Corniglia, ospiti del Parco Nazionale, per imparare i trucchi del mestiere, scegliere le tecniche e le attrezzature migliori e prepararci al grande evento di Domenica mattina. Ogni partecipante sarà dotato di pass per la stampa e avrà un tratto del percorso da seguire (solo i fotografi ufficiali potranno accedervi). In base al briefing concordato documenteremo l'evento per contribuire al successo dell'edizione di quest'anno.
Come accade in questo tipo di eventi, saranno molti gli atleti che richiederanno l'acquisto delle foto: se farai buoni scatti potrai venderli tramite il sito ufficiale di Sciacchetrail : sarà creata una gallery (simile a questa con le foto che ho scattato nella prima edizione del 2015) per ogni autore e avrai la completa gestione delle immagini.
Quindi alla soddisfazione di vedere pubblicate le tue foto sul sito di una gara di portata internazionale potrai provare a vendere i tuoi scatti. Niente male vero?
E grazie alla partecipazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre il workshop ti costa solo 90 euro, pernottamento compreso!
Il corso comincia ufficialmente Sabato mattina ma hai la possibilità di pernottare senza ulteriori costi già dal Venerdì sera... ma i posti sono limitati a cinque! Quindi se vieni da lontano o vuoi soltanto approfittare dell'opportunità corri ad iscriverti, i posti saranno assegnati dando alla precedenza a chi arriva da più lontano seguendo la cronologia delle richieste.
I fotografi partecipanti, grazie alla maglietta ufficiale dell'evento e al pass-stampa avranno anche diritto al Pasta Party di fine gara riservato agli atleti e all'organizzazione.
Alla partenza della gara sarà allestita una sala di posa dove ogni atleta sarà ritratto prima e dopo la competizione: ogni volto racconta una storia, documenteremo questo racconto negli occhi di tutti i partecipanti (e se i flash ti appassionano sappi che qualcuno potrà accompagnarmi anche nei ritratti ufficiali degli atleti).
Cosa comprende lo stage:
pass stampa per accesso a zone riservate e percorso gara
maglietta ufficiale Sciacchetrail
pasta party
- pubblicazione immagini con crediti personali su sito Sciacchetrail
- focus sulla fotografia sportiva con Davide Marcesini (Sabato mattina)
- accompagnamento e sopralluoghi sul percorso con scatti di prova (Sabato pomeriggio)
- briefing con direttore di gara Sciacchetrail e visione del lavoro (Sabato sera)
- pernottamento Sabato notte al Centro accoglienza del Parco/Ostello di Corniglia (camere nuovissime da 4 o 6 persone con bagno privato)
Cosa occorre:
macchina fotografica digitale
abbigliamento da escursione, scarpe da trekking
- torcia (meglio se frontale, alla partenza della gara sarà ancora buio!)
- computer portatile e penna usb per visionare le foto scattate
- utile il treppiede per panning e flash a slitta per effetti in luce artificiale
2015
Finire l'anno riguardando le molte fotografie scattate è davvero divertente anche perchè, diciamolo apertamente, fare il fotografo non è poi un vero lavoro.
Come non è vero quello che dice Scianna: "una buona fotografia non può migliorare il mondo ma una cattiva sicuramente lo peggiora". Splendida frase ad effetto, il maestro è bravo con la penna almeno quanto con la macchina fotografica, ma è valida solo la seconda metà (sono un inguaribile ottimista?): un mondo pieno di belle cose è già un mondo migliore ed una buona foto è una gran bella cosa, a volte rischia anche di innescare timidi processi intellettivi... senza presunzione, con molto impegno, io ci provo a buttar giù qualcosa di bello.
E' il modo più sincero che trovo per fare gli auguri.
302400 foto, 60 ore di cammino e 7 mesi di riprese: time-lapse estremo!
La matematica non è il mio forte, come si suol dire: però 3 GoPro Hero 4 che scattano in continuo, una foto alminuto, per 12 ore al giorno per 140 giorni in 7 mesi fanno più o meno quella cifra.
In tutto circa
1000 Gigabite di fotografiejpeg,
una sequenza di scatti che stipa unintero hard-disk da un Tera.
Sono le cifre deltime-lapse che ho appena cominciato nel Parco Nazionale delle Cinque Terre: oltre alle tre GoPro in postazione fissa, userò le mie fidate reflex Nikon su binario motorizzato per riprese da punti di vista diversi. Il problema tecnico più grosso è la gestione delle tre GoPro che devono stare all’aperto ed essere alimentate per 7 mesi in fila.
Sembra un’impresa colossale ma, in fondo, basta un po’ di metodo, bisogna “soltanto”:
- fare un’ora a piedi ogni volta che devi controllare le macchine e/o sostituire le schede di memoria (anche se qualche volta prendo uno strappo dall’elicottero che vedi sotto)
- risolvere il problema della alimentazione (già, non c’è rete elettrica sul posto! Ho a disposizione un generatore a gasolio che funziona durante le ore diurne).
- collegare tutto con attrezzature non certo nate per stare all’aperto (batterie e gadget vari, non certo le GoPro) rendendo il sistema a prova di acqua e vento (e di cinghiali).
Una volta “oliato” il procedimento sembra servire poca fatica, fan tutto le macchine: andrò una volta alla settimana a sostituire le schede che passerò nelle mani dell’assitente per l’ archiviazione e l’inizio del montaggio delle sequenze.
In realtà ogni piccolo problema pratico si risolve in due ore di cammino, una all’andata e una al ritorno, la mia linea ne gioverà. Al completamento delle riprese avrò camminato (almeno) per 60 ore e 9000 metri di salita in totale ( e altrettanti di discesa): non proprio un’impresa sportiva, visto che tutto è distribuito in sette mesi, ma pur sempre come l’altezza dell’Everest!
Questa è la dotazione di partenza:
3 gopro: 2 GoPro 4 Silver + 1 GoPro 4 Black (nella foto ne manca ancora una...in arrivo)
3 raccordi per treppiede
1 generatore per alimentazione a rete durante il giorno (troppo grande da spostare...nella foto non si vede!)
3 batterie esterne per alimentazione alternativa a generatore spento (come questa)
3 alimentatori usb per collegamento rete - batteria - GoPro
3 cavi micro usb
3 cavi mini usb
3 teste a sfera con piastra rapida
3 clamp Manfrotto per sostegno teste a sfera
6 schede microSd da 64 Gb
2 hard-disk Lacie identici per archiviazione e back-up sul campo
1 MacBook Pro Apple per archiviazione
1 Apple Ipad per controllo in remoto tramite App GoPro
1 smartphone per controllo in remoto tramite App GoPro (si, lo so che c’è già l’Ipad che è molto meglio, ma spesso le condizioni ambientali rendono indispensabile un sistema più maneggevole)
Non fotografati:
- 30 metri di cavo elettrico per collegare il generatore alle macchine
- ciabatta elettrica
- 1 reflex Nikon D800 e 2 Nikon D750 per ripreseextra e relativi obiettivi
- 1 binario con testa motorizzata Shootools
- 3 treppiedi Manfrotto 190
- 1 valigia stagna ed antiurto HPRC
- 1 zaino da montagna enorme!!!
Appena trovo il tempo vi racconterò come ho risolto i piccoli, grandi problemi pratici, soprattutto alimentazione e impermeabilità che non vanno molto d’accordo: è vero che le GoPro sono a prova di...tutto, ma se le colleghi ad una alimentazione esterna il giochino non funziona più. Il cavo deve entrarenella custodia stagna che quindi...non è più stagna!
P.S.: in questo tipo di progetto, gli aspetti tecnici e quelli creativi sono inscindibili: prima o poi scriverò anche della nascita dell’idea, del suo perché e dell’importanza di imbarcarsi in imprese che ti complicano la vita.
La regola delle regole in fotografia: la composizione secondo i terzi e...secondo Cartier Bresson !
Sei sicuro che i maestri fossero ossessionati come noi dalle regole di composizione? E dalla regola dei terzi in particolare?
Cosa ne pensava uno come Cartier Bresson?
Se hai mai seguito un corso di fotografia presso il circolo della tua città non puoi essere arrivato oltre il secondo incontro senza sentire parlare della regola dei terzi.
Si dice in giro che tu possa (o, peggio, debba) infilare qualunque tipo di soggetto nella tua inquadratura purché esso sia regolamentato da una buona composizione. Concetto che solitamente si esaurisce nell’applicare la famosa regola.
Ecco in breve di cosa parliamo quando parliamo di “regola dei terzi”
Interessante? Le foto che hai visto nel video sono estratteda siti di fotografia in rete piuttosto seguiti. Belle immagini ma che probabilmente non entreranno nella storia della fotografia. Ci dev’essere qualcos’altro da scoprire, non è sufficiente applicare una regola per rendere interessante un'immagine. Abbiamo fatto un primo passo e...scoperto l’uovo di Colombo:
non basta applicare la regola dei terzi per ottenere una buona immagine.
Ok, ma è pur vero che una buona composizione aiuta, o meglio, ogni fotografia efficace è organizzata secondo una composizione non casuale. Come la mettiamo allora?
Scopri cosa ne pensava Cartier-Bresson, lui che diceva che fotografare è “mettere sullo stesso piano, in una frazione di secondo, occhi, mente e cuore”: il maestro francese aveva la dote di estrarre dalla realtà, con le sue inquadrature, dei “manuali” visivi di composizione istantanea e fulminante. La sua opinione non è una delle tante.
L’uovo di Colombo sembra confermato!
Nessun buon fotografo avrà mail il coraggio di dirti che pensa alla regola dei terzi prima di scattare una fotografia di paesaggio o, peggio, di reportage.
Piuttosto ti racconterà di aver sviluppato la capacità visiva di organizzare gli elementi di una scena secondo “automatici” equilibri compositivi, basati sulla propria sensibilità mediata dall’esperienza e da tutte le fotografie viste nella sua vita.
Da questo deriva che per sviluppare l’arte della composizione in fotografia, è molto più utile andare a vedere una buona mostra alla settimana piuttosto che studiare manuali di composizione (beh, non siamo troppo rigidi, io comunque cerco di fare l'uno e l'altro!).
Chi di voi ha mai seguito una lezione sulla regola dei terzi? Tengo continuamente corsi di fotografia e lettura dell'immagini e mi interesserebbe sapere cosa ne hai pensato allora e cosa ne pensi adesso, dopo aver visto l’uso che ne faceva HBC!
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L’applicazione o meno delle regole nella composizione di una buona immagine fotografica: un breve articolo e un video sulle immagini di Cartier Bresson e il suo pensiero sulla regola dei terzi.
Ritratto di signora (quasi) sfinita
Tempo fa ho avuto l'incarico di fotografare una gara di corsa in montagna...al mare: Sciacchetrail è un durissimo percorso nel Parco Nazionale delle Cinque Terre che sale e scende per i sentieri a picco sul mare e attraversa tutti i cinque borghi liguri. Quarantasette chilometri e 3500 metri di dislivello su scalinate spaccagambe. Cosa avrà mosso duecento persone a sottoporsi a mesi di allenamento per fare tutta quella strada di corsa, senza dover andare da nessuna parte? Lionel Terray, famoso alpinista, scrisse un bellissimo libro intitolato "I conquistatori dell'inutile". La definizione calza a pennello per questi atleti che non avranno soldi né articoli sui giornali di grido. Ai più forti, gettoni di presenza, qualche maglietta tecnica. Per un fotografo creare pezzi di carta da contemplare non è poi così diverso. Ora poi le immagini restano segregate dentro un monitor. Per tutti la soddisfazione di fare qualcosa senza contraccambio "in moneta", come il vero amore. La ricerca del senso di sé e del mondo che ti circonda. Capire, conoscere, creare. Davvero così inutile?
Provate a guardare le facce di questa gente, qui c'è la gallery completa. Credo ci sia già un pezzo di risposta.
Foto da pendolare (in Liguria...sic!)
Viaggiare in treno per un fotografo è come andare al Luna Park. Anche se non sei uno street-photographer in una stazione ferroviaria ti sembra di essere in una palestra tutta per te ed il tuo sguardo fotografico, accadono continuamente cose davanti e dietro ai finestrini. Anche quando non succede nulla di particolare, come in questo caso, è irresistibile "creare" una scena che esiste solo davanti agli occhi del fotografo, solo in quel momento. Quando parti, guardare fuori è meglio della televisione (senza pubblicità), allenamento conitnuo degli occhi e delle tue capacità di composizione.
Da quando insegno a Genova faccio cento chilometri di foto ogni volta, due o tre volte alla settimana. Immagino ne nascerà una delle mie serie preferite. Andare in auto, a volte è obbligatorio, è diventata una condanna.
Dedico questo lavoro a tutti gli allievi che mi dicono di avere poco tempo per fotografare. Il fotografo non ha "un" tempo per scattare. Il fotografo scatta continuamente, anche quando non ha la macchina tra le mani.
Si dice "perdersi a guardare" secondo Mimmo Iodice.
"Il volto incompiuto": sulla bellezza e il mestiere del fotografo (o dello scrittore, dell'alpinista, del medico....)
Ho rubato mezzo titolo ad un bellissimo libro su Flannery O'Connor : la signora era scrittrice di romanzi e racconti, personaggio particolarissimo e controcorrente, morta a metà del secolo scorso e amata svisceratamente da Nick Cave e Bruce Springsteen, per dirne due a caso.
A metà del libro mi imbatto in questa frase, il nocciolo di quel che serva, secondo l'autrice, per "compiere" il proprio mestiere: per lei quello di scrivere, per noi, che bazzichiamo immagini, quello di fotografare:
...si legge? lo riscrivo:
"L'arte non è per tutti... ma solo per coloro che sono disposti a sottoporsi al necessario sforzo di comprenderla. Si parla molto dell'umiltà che serve per abbassarsi, ma elevarsi e raggiungere una qualità superiore, lavorando duramente, richiede la stessa dose di umiltà e un vero amore per la verità"
Cosa c'entra tutto questo su un blog di fotografia?
Beh, a parte l'ovvio richiamo alla necessità di migliorarsi sempre, valido in tutti i campi. A parte che, in epoca in cui il cosiddetto story-telling sembra la chiave che apre tutti i forzieri, parlare ai fotografi di una scrittrice dovrebbe essere normale. A parte che le parole "arte" e "fotografia" insieme hanno scatenato da sempre fiumi di discussione...il motivo vero che mi porta a parlarne è che questa frase mi ricorda sempre un articolo su Fotocrazia, il miglior blog sulle immagini che ci sia in circolazione, in cui Michele Smargiassi parla di educazione artistica : dove si dice che bisognerebbe togliere la parola "artistico" a questa materia scolastica perchè lascia intuire che capire l'arte (e la fotografia!!!) sia una botta di fortuna riservata ai pochi dotati per natura, a quelli portati. L'arte sarebbe solo per chi è naturalmente incline ad essa, non c'è nulla da imparare, nessuna capacità da sviluppare.
Di conseguenza, la capacità di leggere una fotografia (o un dipinto) si ferma spesso al "mi piace, non mi piace". Non si riesce ad andare oltre.
Nulla in cui impegnarsi, per tornare al testo di O'Connor.
Ne ho scritto anche qui parlando de "Lo sguardo rovesciato" di Roberto Cotroneo: secondo l'autore molti di quelli che si avvicinano alla fotografia pensano di "nascere imparati": l'ignoranza in materia porta a sopravvalutarsi completamente. Bastano due filtri precotti applicati ad un paesaggio ed ognuno si sente un grande artista. Aggiungi 100 like e il gioco è fatto. Nessuno si preoccupa di capire "chi" dice "mi piace"...e soprattutto "perché": è tuo amico? si aspetta che tu ricambi i "like"? capisce di fotografia oppure vuol solo invitarti a cena?
Da quando son "costretto" ad insegnare come si fotografa ( e "perchè" fotografare) godo del piacere di studiare, leggere e imparare. Me l'avessero detto al liceo! Che studiare è bello oltre che utile.
Davide e Golia
La buona fotografia nasce molto prima di essere scattata. Solitamente ci vogliono anni di applicazione, studio e osservazione. Poi tanta pratica. E sempre, attimi prima che accada, il fotografo vede la fotografia. Nel momento buono la riconosce e scatta. Nel frattempo si spera abbia messo a posto tutti i vari bottoncini che servono a realizzare la sua visione.
Qui sono di ritorno da una regata. Javelin è quella specie di nave dei pirati sullo sfondo. E' la più bella di tutte, per gli addetti ai lavori si tratta di una goletta aurica con 100 anni di vita. L'attendevo. Non è la più veloce, nata per affrontare il mare e non per fare regate, ma è sempre un piacere vederne gli alberi in lontananza.
La vedo alle spalle, il gommone vuol rientrare, per un attimo impreco alla nave che arriva. Poi capisco che si può sfruttare la situazione, veloce richiesta di galoppata al driver che mi porta giusto in tempo a poppa della portacontainer. Due scatti, uno in verticale (per scrupolo professionale, ma come sempre la scarto) e questo che vedete.
L'utile contro l'inutile: merci che viaggiano, vendono, producono contro bellezza e basta.
Di cosa abbiamo più bisogno?